In questo articolo, desidero raccontarti il mio punto di vista su quello che sta accadendo nel mondo, sotto i nostri occhi. C’è un’ espressione a me molto cara che recita: Ogni grande cambiamento è sempre preceduto da una crisi!

Voglio portare la tua attenzione sulla parola, crisi! Di solito si entra in uno stato temporaneo di crisi quando tutto quello che fino a pochi istanti prima definiva i nostri valori, decade. Oppure quando ciò che sosteneva la nostra esistenza, viene meno.

E’ un pò come quando costruiamo qualcosa come una casa e all’improvviso una delle impalcature che sorregge la struttura, rischia di cedere compromettendo la stabilità dello stabile.

Personalmente ho dovuto ammettere ad un certo punto della mia crescita personale, che le mie crisi erano l’anticamera necessaria prima di accedere ad un cambiamento. Parlo di cambiamenti evolutivi della coscienza.

Mettila così, ad un primo livello di consapevolezza, per la parola coscienza possiamo utilizzare un sinonimo: Identità! Essa definisce chi sei e la tua relazione con il mondo. Racchiude le tue convinzioni, frutto delle esperienze vissute nei vari ambiti relazionali. Quando procedi verso un cammino di consapevolezza, comprendi che la tua identità è solo un coacervo temporale di idee che inevitabilmente tenderà a variare man mano che la tua volontà di fare nuove esperienze, genererà nuove impressioni, emozioni e nuove consapevolezze.

Chi vive la crisi non sei tu, ma quel complesso di immagini e significati che hai costruito su di te. La crisi porta confusione, smarrimento, dolore emotivo. Ed è proprio nel momento in cui ciò che prima sosteneva il tuo “esistere“, cede il passo al nuovo, il cambiamento si manifesta.

Facci caso, quando accade qualcosa nella nostra vita di inaspettato. Quell’evento spiazzandoci, ci fa contrarre, mentre invece è sempre un invito all’espansione.

E fino a quando tendiamo a resistere a non voler lasciar andare qualcosa di noi che ormai ha bisogno di essere trasformato, rimaniamo nella nostra crisi soffrendo.

Nel lavoro su di sé, le crisi vengono accolte come grandi occasioni di trasformazione. In questo flusso continuo e costante della vita, tutto muta. Ciò che ci definisce al meglio è proprio il fatto di riuscire a rimanere “Sovrani” di sé, nell’attraversare i cambiamenti della vita.

Ritorniamo in relazione con gli accadimenti di oggi nel mondo. E’ evidente ai molti che la nostra società sta attraversando in ogni suo ambito, tante crisi. A mio avviso è arrivato il momento di fare chiarezza e affrontare il nocciolo della questione. Abbiamo ceduto secoli e secoli fa, la nostra sovranità a un sistema sorretto da pochi individui. Persone che grazie all’educazione, la politica, l’informazione, l’economia, la cultura, e quant’altro, ci hanno fatto credere che potevamo stare tranquilli. Che saremmo stati ben rappresentati nei luoghi di potere, dove invece la sovranità degli individui e quindi dei popoli, ha ceduto il passo alle autarchie.

In ogni casa e in seno ad ogni famiglia, si potrebbe sviluppare arte, cultura, capacità di gestire le proprie finanze, sviluppare tecnologie sostenibili, occuparsi di autosufficienza energetica e alimentare. Abbiamo preferito cedere tutto questo ai pochi che hanno truccato la partita, dandoci l’impressione che avremmo vinto, che saremo saliti sul podio senza sforzo, senza alcun impegno. Stiamo pagando il prezzo di aver lasciato il potere in mano a pochissimi.

Alla luce di tutto ciò a mio avviso, la crisi era inevitabile. Essa precede un cambiamento, e quale sarebbe questo cambiamento? Una espansione di coscienza!

Riconoscere in prima istanza che è una nostra responsabilità se siamo in questo momento di vita. Abbiamo ceduto qualcosa che potevamo esercitare in prima persona. Nulla è più nostro neanche il denaro che abbiamo sui conti correnti! Siamo nel bel mezzo di un processo estremamente profondo. Nei prossimi due anni tutto cambierà. E quello che deve necessariamente trasformarsi è il nostro modo di pensare. E’ il nostro modo di relazionarci. Ci hanno separato, ci hanno inculcato che le nostre diversità sono un pericolo e che la religione, la politica, l’economia e la cultura, sono diventati strumenti di manipolazione di massa.

La mia domanda adesso è: Quanto sei consapevole di tutto questo? E d’obbligo riportare qui la metafora presa all’inizio: L’impalcatura sta crollando! Molte verità emergeranno nei prossimi mesi, ciò che i pochi hanno celato per mantenere le loro posizioni.

Ma se ci pensai bene, queste dinamiche le conosciamo molto bene perché le viviamo tutti i giorni. Abbiamo anche noi le nostre simpatie ed antipatie. I nostri amici e nemici. Il nostro senso di appartenenza che ci tiene distanti da ciò che è “Alieno” da noi.

 

Colui che è sovrano di se stesso, ha sviluppato la capacità di governare i propri pensieri e emozioni, gestisce i propri bisogni non a discapito del prossimo. Anzi si pone come colui che attraverso il suo potere personale, sostiene, guida e scambia ciò che manifesta con l’altro. Oggi a mio avviso siamo chiamati a riconoscere tutti quegli individui che hanno compreso che siamo nel bel mezzo di un cambio epocale, che non possiamo più aspettarci nulla da chi ci governa e che possiamo dare luce ad una nuova manifestazione di coscienza collettiva.

Già da qualche decennio in tutto il mondo, movimenti olistici e non, stanno influenzando e manifestando nuove realtà. Gruppi, comunità, famiglie sono ritornate a stili di vita più naturali, proponendo sistemi educativi ed economici più sostenibili e separati nel limite del possibile, dai soliti canali governativi.

Ho sempre avuto una visione, famiglie che riunite da un intento comune, vivono indipendentemente da un sistema decadente. Sostenute e guidate da principi e leggi naturali. Valori come l’amore e la condivisione, il rispetto, la fratellanza e il sostegno comuni.

L’uomo e la donna della nuova era hanno solo bisogno di essere in una relazione autentica e amorevole con altri uomini e altre donne autentici e amorevoli. E questo richiede un grandissimo cambiamento a livello di coscienza individuale. Dal mio punto di vista come ho accennato pocanzi, siamo all’interno di un processo di consapevolezza della coscienza umana inarrestabile. In questo teatro mondiale, ci sono attori e spettatori. E’ arrivato il momento di fare una scelta!